Torna anche quest’anno per la seconda volta consecutiva, grazie alla collaborazione tra la Direzione Didattica San Giovanni di Terni e l’associazione Il Pettirosso, il cinema all’aperto nel cortile della Scuola Primaria San Giovanni di Terni. I 2 film d’animazione della rassegna “Il mondo in un cortile” che saranno proiettati sono inseriti in un programma che prevede la proiezione di quattro film in tre location differenti, la rassegna inizia mercoledì 12 giugno e si conclude venerdì 21.
Qui tutto il programma della rassegna: Programma Il Mondo in un cortile

Nel cuore di uno dei quartieri più popolari di Terni, nel cortile di una della scuole più antiche di Terni, appena ristrutturato grazie ad un intervento finanziato dalla Fondazione Carit, si accenderanno i riflettori alle 21:00 di venerdì 14 giugno per la proiezione del film “Mary e lo spirito di mezzanote” per la regia di uno dei più grandi e importanti registi italiani di film d’animazione ovvero Enzo d’Alò che si collegherà con il pubblico dopo la proiezione.

L’opera audiovisiva, tratta dal romanzo La gita di mezzanotte dell’irlandese Roddy Doyle, vede come protagonista la piccola undicenne Mary con il suo grande sogno di diventare una chef. Incoraggiata dalla nonna Emer, affronterà un percorso per dare vita alla sua passione iniziando un viaggio che supera le barriere del tempo e che coinvolgerà quattro generazioni di donne, le quali avranno modo di confrontarsi e conoscersi profondamente. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival internazionale del Cinema di Berlino, e ha vinto il premio come miglior film al Chicago International Children’s Film Festival.

Il secondo appuntamento con la rassegna è alle 21:00 di venerdì 21 giugno sempre nel cortile della Scuola Primaria San Giovanni e verrà proiettato il film d’animazione “Manodopera” del francese Alain Ughetto. Premiato agli European Film Awards e al Festival del film di animazione di Annecy, impreziosito dalle musiche del Premio Oscar Nicola Piovani, Manodopera, grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri, racconta con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un’emigrazione che li vedeva accogliere perché necessari e al contempo respingere con divieti come quello che compare nel titolo – Vietato l’ingresso a cani e italiani – che il padre spiega ai figli con una pietosa bugia. Diventa allora indispensabile chiamare il luogo dove si vive ‘Paradiso’ per conservare almeno la speranza che lo divenga un giorno.